Il protagonista si chiede se è possibile vivere nella disperazione senza desiderare la morte. Dicendo che vorrebbe "stabilizzare" la disperazione. Forse, conviverci.
A me sembra che è così. La vita di ogni persona è fatta di momenti di disperazione e momenti di speranza.
Moravia è bravissimo nel descrivere anche il momento storico. In quel 1934 in Europa dominava la paura. Ovunque. Forse, questo influiva sullo stato d'animo delle persone. E sembrava che ciò che aveva "vissuto" lo scrittore Kleist, cioè il suicidio a due, fosse l'unica soluzione possibile.
Nonostante l'argomento trattato, il libro non è lugubre. Anzi ha delle pagine divertenti. Inoltre l"autore scrive in modo semplice al punto che si vuole arrivare velocemente a conoscere il finale.
Un libro, i somma, che aiuta a riflettere.