134 pagine dense, troppo dense per essere riassunte qui. Risaltano dati qui e là sulla popolazione che si sposta nelle megalopoli o che abbandona le scomode montagne e scende sotto i 600 metri, Trump che ha paura del Messico pur all'interno del NAFTA, Bauman che viene definito "grande filosofo". I catastrofisti, secondo Volpi, non avrebbero colto nel segno? non c'è nessuna catastrofe ecologica già in atto tra foreste/plastica/clima? Hm, discutibile... Ma perché i demografi di oggi sono così ottimisti? Forse perché vedono che in una 500 possono entrarci così tanti elefanti? ma io ce ne aggiungerei altrettanti! Il problema è un altro, è come ci vivono quegli elefanti lì dentro, se sono sani, se sono mentalmente equilibrati! Se possono fare wilderness, dove defecano, dove riciclano il plutonio... Un successo della specie?! forse uno statistico vede solo le quantità... Parliamone. P.S. C'è poi una questione accademica: se uno riconoscesse e dicesse che il bicchiere è mezzo vuoto e si sta svuotando, che la situazione è irrimediabile, si salvi chi può et similia, non avrebbe certo cattedre o ISTAT a stipendiarlo...
Reticente nei punti più delicati, fin troppo sicuro nelle logorree tecniciste di scienza della politica: si vede tutta l'influenza dell'ultimo Rohmer, a suon di Wagner e Debussy (e Bach 1031 dei titoli di coda suonato dalla Queffélec). Alice è una filosofa che non vuole definirsi tale. Però è bello che in Francia se ne parli e si vedano queste figure indefinite e trasversali di consiglieri (spirituali? morali? siamo pur sempre nella terra di Rousseau) che facciano vedere le cose da una prospettiva... un passo indietro.
Ebbene sì, sono esausto, ma è un capolavoro da godersi in immagini, musica, interpretazioni (è solo in inglese con sottotitoli in italiano)! Dal feto in avanti, è una carrellata pansessualista non tanto per épater le bourgeois... ormai siamo in una fase in cui il borghese si scandalizza per dover essere scandalizzato, ma ormai le cose che vediamo sono di un'assoluta normalità, anzi il regista ce ne risparmia, ad esempio manca la coprofilia... Da Bach a Franck passando per Mozart Haendel e Wagner, è un balsamo per le orecchie, un divertimento per gli occhi e un allenamento per la ragione, un ping pong virtuosistico tra i due protagonisti, utile a riflettere sulla cancel culture, ad esempio, o sul labile confine tra misticismo e satanismo, insomma è un'enciclopedia universale che agognerebbe a un sequel del tipo Sexophobia à la recherche de Marcel...
Una storia emozionante sulla scia di Tolstoj London Thoreau, un anticapitalismo individualista anarchico che arriva a bruciare i soldi, il sesso, i documenti... Indubbiamente una scelta non per tutti, una ricerca interiore ma olistica, panica ed effettivamente irrealizzabile... è un po' come una tigre, ha bisogno di SPAZIO, di kmq solo per lui, ma ormai è sempre più un mito, un orrore demografico che sfiora gli 8 miliardi e oggi fa i conti anche coi satelliti, le telecamere e i droni sconosciuti a Chris... Riflettiamo: vogliamo i parchi? dobbiamo accettare le loro restrizioni burocratiche per la difesa della natura! Come diceva Brahms: Frei aber einsam...
Colpo al cuore inatteso per questo documentario non tanto sul Golden Gate Bridge ma proprio sul suicidio. Fotografia eccezionale, nel 2004 un anno di riprese di 24 suicidi (3 dispersi) live da più angolazioni: blasfemo? qualcuno la chiama fotografia etica... Di certo fa riflettere e commuove per come i sopravvissuti (parenti, amici, sconosciuti casualmente presenti) hanno vissuto l'accaduto, tra rabbia, impotenza, compassione, incredulità e sollievo, certo, addirittura ammirazione per il coraggio dimostrato... Il ponte è magnetico, il tuffo è di 67 metri, 7 secondi a 190 km/h e c'è anche chi è sopravvissuto! Il mondo comunque sta diventando un cimitero di brutti ricordi, di tragedie, disastri, anche per gli angoli più belli, romantici e fotografati come questo.
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Il mondo denso. La società è liquida, ma il mondo è denso. E lo sarà ancora di più. Reggerà? Reggeremo?
134 pagine dense, troppo dense per essere riassunte qui. Risaltano dati qui e là sulla popolazione che si sposta nelle megalopoli o che abbandona le scomode montagne e scende sotto i 600 metri, Trump che ha paura del Messico pur all'interno del NAFTA, Bauman che viene definito "grande filosofo". I catastrofisti, secondo Volpi, non avrebbero colto nel segno? non c'è nessuna catastrofe ecologica già in atto tra foreste/plastica/clima? Hm, discutibile... Ma perché i demografi di oggi sono così ottimisti? Forse perché vedono che in una 500 possono entrarci così tanti elefanti? ma io ce ne aggiungerei altrettanti! Il problema è un altro, è come ci vivono quegli elefanti lì dentro, se sono sani, se sono mentalmente equilibrati! Se possono fare wilderness, dove defecano, dove riciclano il plutonio... Un successo della specie?! forse uno statistico vede solo le quantità... Parliamone. P.S. C'è poi una questione accademica: se uno riconoscesse e dicesse che il bicchiere è mezzo vuoto e si sta svuotando, che la situazione è irrimediabile, si salvi chi può et similia, non avrebbe certo cattedre o ISTAT a stipendiarlo...
Alice e il sindaco - [regia di] Nicolas Pariser
Reticente nei punti più delicati, fin troppo sicuro nelle logorree tecniciste di scienza della politica: si vede tutta l'influenza dell'ultimo Rohmer, a suon di Wagner e Debussy (e Bach 1031 dei titoli di coda suonato dalla Queffélec). Alice è una filosofa che non vuole definirsi tale. Però è bello che in Francia se ne parli e si vedano queste figure indefinite e trasversali di consiglieri (spirituali? morali? siamo pur sempre nella terra di Rousseau) che facciano vedere le cose da una prospettiva... un passo indietro.
Nymph()maniac - regia: Lars Von Trier
Ebbene sì, sono esausto, ma è un capolavoro da godersi in immagini, musica, interpretazioni (è solo in inglese con sottotitoli in italiano)! Dal feto in avanti, è una carrellata pansessualista non tanto per épater le bourgeois... ormai siamo in una fase in cui il borghese si scandalizza per dover essere scandalizzato, ma ormai le cose che vediamo sono di un'assoluta normalità, anzi il regista ce ne risparmia, ad esempio manca la coprofilia... Da Bach a Franck passando per Mozart Haendel e Wagner, è un balsamo per le orecchie, un divertimento per gli occhi e un allenamento per la ragione, un ping pong virtuosistico tra i due protagonisti, utile a riflettere sulla cancel culture, ad esempio, o sul labile confine tra misticismo e satanismo, insomma è un'enciclopedia universale che agognerebbe a un sequel del tipo Sexophobia à la recherche de Marcel...
R: Into the wild : nelle terre selvagge / scritto e diretto da Sean Penn ; musica di Michael Brook con kaki King e Eddie Vedder ; direttore della fotografia: Eric Gautier
Una storia emozionante sulla scia di Tolstoj London Thoreau, un anticapitalismo individualista anarchico che arriva a bruciare i soldi, il sesso, i documenti... Indubbiamente una scelta non per tutti, una ricerca interiore ma olistica, panica ed effettivamente irrealizzabile... è un po' come una tigre, ha bisogno di SPAZIO, di kmq solo per lui, ma ormai è sempre più un mito, un orrore demografico che sfiora gli 8 miliardi e oggi fa i conti anche coi satelliti, le telecamere e i droni sconosciuti a Chris... Riflettiamo: vogliamo i parchi? dobbiamo accettare le loro restrizioni burocratiche per la difesa della natura! Come diceva Brahms: Frei aber einsam...
The bridge - regia: Eric Steel
Colpo al cuore inatteso per questo documentario non tanto sul Golden Gate Bridge ma proprio sul suicidio. Fotografia eccezionale, nel 2004 un anno di riprese di 24 suicidi (3 dispersi) live da più angolazioni: blasfemo? qualcuno la chiama fotografia etica... Di certo fa riflettere e commuove per come i sopravvissuti (parenti, amici, sconosciuti casualmente presenti) hanno vissuto l'accaduto, tra rabbia, impotenza, compassione, incredulità e sollievo, certo, addirittura ammirazione per il coraggio dimostrato... Il ponte è magnetico, il tuffo è di 67 metri, 7 secondi a 190 km/h e c'è anche chi è sopravvissuto! Il mondo comunque sta diventando un cimitero di brutti ricordi, di tragedie, disastri, anche per gli angoli più belli, romantici e fotografati come questo.