Trovati 119 documenti.
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Storie fantastiche di guerrieri e sortilegi / a cura di Marion Zimmer Bradley
Milano : Nord, 1992
GRANDI OPERE
Abstract: Nel regno della magia, le forze del male sono sempre in agguato: demoni, vampiri, draghi e creature delle tenebre sono pronti a colpire... ma altrettanto risoluti a fronteggiare l'eterna offensiva ecco nobili cavalieri, coraggiose eroine, maghi, sapienti e taumaturghi: armati di tutti la potenza e la saggezza del regno della luce sono pronti a ricacciare i loro temibili nemici nelle tenebre e a difendere innocenti e malcapitati da ogni sorta di pericolo, minaccia e sortilegio. Nei territori sconfinati dell'immaginazione, ogni nuova avventura si propone al lettore con fascino immutato e freschezza d'inventiva se ad aprire le porte di questi mondi fantastici è Marion Zimmer Bradley, l'autrice dei romanzi di "Darkover" e de "Le nebbie di Avalon" e se, come accade in questa antologia, ad accompagnarla sono i migliori autori della fantasy contemporanea.
La vita è mia e me la rovino io! / Alessandra Appiano
1. ed.
Milano : Mondadori, 1992
BIBLIOTECA UMORISTICA MONDADORI
Abstract: Questo libro avrebbe dovuto intitolarsi Lo scazzo, anzi fate conto che s'intitoli così. Lo scazzato è il personaggio emergente di questa fine millennio. Dopo il feudatario, il mercante, il rivoluzionario, lo yuppy, era fatale che alla ribalta della storia europea si affacciasse lo scazzato. La missione storica dello scazzato è farsi gli scazzi suoi. Lo scazzato non permette che siano gli altri a rovinargli la vita: cosciente che la vita è sua, se la rovina da solo, senza piagnucolii. Il tipo scazzato autentico ha costanza, grinta, memoria e determinazione, e usa senza remore tutte le arti per deprimersi. Può essere povero o ricco, tanto gli fanno schifo sia i poveri che i ricchi. Ha un animus leopardiano, giacché qualche volta pensa che ci si dovrebbe unire di fronte allo schifo cosmico, ma il naufragar gli è amaro nel suo scazzo. Sullo scazzato si possono dire molte cose, come tu ben sai, o scazzato lettore. Alessandra Appiano le dice in questo libro.
Le scarpe di Fellini / Yehudit Katzir
Milano : Mondadori, 1992
OMNIBUS
Abstract: Nei quattro racconti che compongono questo libro si manifesta il sottile malessere di una società in cui distanze e incomprensioni sembrano dolorosamente aumentare, ma senza che nessuno abbia rinunciato al suo diritto al sogno e alla pienezza del desiderio. Dalla donna che ricorda in Schlaffstunde (l'ora del pisolino in cui i grandi dormono) la segreta scoperta del sesso con un cugino suo compagno di giochi, alla giovane cameriera coinvolta nella follia di un vecchio regista che vive nel ricordo di un suo bizzarro incontro con Fellini, dalla figlia che ripercorre il suo contrastato rapporto con la madre attraverso la figura di uno strano imprenditore che sognava una Disneyland nel Neghev, alla timida insegnante sperduta per un giorno in una ostile Tel-Aviv, tutti i protagonisti di queste storie sembrano voler mantenere, a dispetto della vita, il candore e l'innocenza di quella sensibilità con cui reinterrogano e ricompongono i frammenti della memoria o affrontano gli eventi e le delusioni della quotidianità. Ma è a quel punto che la realtà può assumere contorni surreali, e il racconto di Yehudit Katzir farsi intensamente inventivo, lirico, avvolgente.
Eros e thanatos / Jan Kott ; traduzione di Martino Conserva
Milano : SE, 1992
SAGGI E DOCUMENTI DEL NOVECENTO
Abstract: Il teatro di Kantor e quello di Grotowski, le donne-sciamano della Corea del Sud, il triangolo primario Vita-Morte-Sesso, la natura umana-divina di Gilgamesh, le riflessioni diaristiche su cinque attacchi cardiaci: questi e altri ancora sono i temi affrontati nella nuova raccolta di scritti di Jan Kott, l'autore di "Shakespeare nostro contemporaneo" e di "Mangiare Dio". Ma la varietà degli argomenti è percorsa da un pensiero che li accomuna: "Esistono esperienze di cui non si parla. Fra queste è l'esperienza delle situazioni estreme". Nella sua vita come nel suo libro Kott ha deciso di oltrepassare questo limite, di infrangere questo silenzio. Ne è risultata una visione nuova delle forze che sottendono ogni attività umana, Eros e Thanatos, della loro lotta e della loro profonda compenetrazione: ed è proprio questo il tema maggiore di tutto il libro.
Le ultime gocce di vino : romanzo / di Mary Renault
Milano : Longanesi, 1992
LA GAJA SCIENZA ; 363
Abstract: Il destino non è stato clemente con il giovane Alessia: la sua fragile costituzione, la morte della madre e soprattutto il terribile periodo in cui si è trovato a nascere (le due potenti città-Stato dell'antica Grecia, Atene e Sparta, sono in guerra ormai da venticinque anni) gettano ombre buie sul suo futuro. Ma Alessia, fin dall'infanzia, ha deciso di essere protagonista e non semplice spettatore dei grandi rivolgimenti umani, sociali e politici che lo circondano e quindi, con orgoglio e fiera determinazione, forgia il suo corpo e il suo animo nella prospettiva di poter prendere parte alla lotta e condurre Atene alla vittoria. Intorno a lui si muove un universo ricchissimo e composito, fatto di grandi filosofi e di coraggiosi soldati, di geniali scrittori e di umili popolani, di audaci condottieri e di potenti aristocratici: e Alessia li avvicina tutti, amici e nemici, ritrovando nelle parole e nei gesti di ognuno la consapevolezza di appartenere alla civiltà più nobile e aurea che si sia mai affacciata sul Mediterraneo. Ma il momento della verità è ormai prossimo: la lotta sanguinosa e spietata che sembra non trovare soluzione né nei feroci duelli terrestri né nei violenti scontri sul mare sta per giungere alla battaglia decisiva, nella quale Alessia affiancherà il suo grande amico Liside in uno scontro cruciale non solo per le sorti di Atene...
Milano : Comune di Milano, [1992?]
Zhuang-zi : Chuang-tzu / a cura di Liou Kia-hway
Milano : Adelphi, 1992
Gli Adelphi ; 41
Abstract: Se l’umanità fosse ridotta ad avere pochissimi libri (forse dieci, forse cinque), dovrebbe includervi il Zhuang-zi. È un’opera inesauribile, perennemente viva, agile, fluida, di una gravità così leggera, di una leggerezza così giusta, priva di ogni pomposità e autorevole come l’origine stessa. Scritto nel secolo IV a.C. e da sempre considerato uno dei tre grandi classici del taoismo, questo libro si presenta come una sequenza di «storielle simboliche, apologhi, discussioni», ma nasconde fra le sue mobili pieghe innumerevoli altre forme: raccolta di miti e di aforismi, teoria del governo e della natura, silloge di aneddoti memorabili, prontuario sciamanico, fiaba, elenco di ultime verità. Eppure, nel momento stesso in cui le accenna, il Zhuang-zi vanifica queste forme. La sua parola, alla maniera del vero taoista, «vive come se galleggiasse» – e, ogni volta, è un passo più in là di ciò che dice e di ciò che il lettore capisce. Qui i più sottili argomenti metafisici e logici vengono mirabilmente presentati e subito dopo accantonati con incuranza, come altrettanti giocattoli del Figlio del Cielo – quasi a dimostrarci l’angustia di quel che consideriamo essere il pensiero. Indenni da ogni morbo morale, queste pagine sottintendono che «la bontà e la giustizia sono soltanto locande di passaggio degli antichi sovrani» e che «il rito non è altro che un fiore superficiale del Tao, l’inizio del disordine». Il loro modello è una ininterrotta metamorfosi, simile a quella del cielo e delle acque: la morte vi è assorbita con una disinvoltura quale mai più fu raggiunta. Se la maggior parte dei libri è dedicata a illustrare ciò che tutti conoscono: «l’utilità dell’utile», il Zhuang-zi illumina ciò che nessuno sa: «l’utilità dell’inutile». Dell’autore che diede il suo nome al Zhuang-zi sappiamo che visse nel Nord della Cina e «fu un perfetto taoista, se non altro perché unica traccia della sua vita è un libro scintillante di genio e di fantasia», scriveva Marcel Granet. E sempre Granet precisava che «questo libro, tradotto e ritradotto, è propriamente intraducibile». La versione di Liou Kia-hway, recentemente accolta nella Bibliothèque de la Pléiade, si distingue fra le molte che sono state tentate per la sua qualità stilistica e per l’accorto equilibrio dell’interpretazione.
Legnano : Lega per l'ambiente, [1992]
Pagina tre / Francesco Ogliari ; presentazione di Franco Angioni
Milano ; Roma : Giornalisti riuniti, 1992
La vita è altrove / Milan Kundera
Milano : Adelphi, 1992
Gli Adelphi ; 34
Abstract: Dal momento in cui Jaromil viene concepito, egli è il poeta. Così vuole sua madre, e fantastica che Jaromil sia nato non per fecondazione del marito ma di un Apollo di alabastro. Con lo stesso spirito, questa madre accompagnerà invisibilmente il figlio nel letto dei suoi amori, come lo assisterà sul letto di morte: morte di un poeta adolescente che voleva darsi tutto alla rivoluzione. Il poeta, la madre, la giovinezza, la rivoluzione: chi non sente una qualche reverenza verso queste parole? In esse avvertiamo il soffio dell’età lirica, dello spirito adolescente, di ogni pretesa di innocenza. Ma questo romanzo, tanto più duro nella sostanza quanto più arioso nel suo articolarsi e agile nel suo sarcasmo, ci mostra anche il «sorriso insanguinato» dell’innocenza. Qui non si dice nulla contro la poesia in sé, ma si svela una possibilità del mostruoso che è interna alla poesia e ben pochi sanno riconoscere. E qui si mette in scena, con una precisione e una distanza che non hanno uguali, quell’èra in cui «il poeta regnava a fianco del carnefice». Ora non potremo più guardare al poeta, alla madre, alla giovinezza, alla rivoluzione con occhi devoti. Ora saremo condotti per mano a constatare come, per un poeta che la morte coglierà prima dei vent’anni, il supremo compimento possa anche essere la delazione. «Forse polizia e poesia vanno molto più d’accordo di quanto alcuni non pensino» riflette il poeta. La vita è altrove è apparso per la prima volta nel 1973.
Il linguaggio moderno dell'architettura : guida al codice anticlassico / Bruno Zevi
5. ed.
Torino : Einaudi, 1992
Piccola biblioteca Einaudi
Roma : Edizioni mediterranee, 1992
Abstract: In questo volume Fukuoka svela i segreti del suo approccio all'agricoltura naturale, la teoria e la pratica del lavoro con la natura, la maniera di vivere meglio grazie ad essa. In modo al tempo stesso filosofico e pratico, egli guida i lettori attraverso campi rigogliosi e spiega come si può e si deve cambiare il modo di fare le cose se si vuole stare in pace con la terra e con se stessi.
Milano : A. Mondadori, 1992
Abstract: Pubblicato nel 1927 è il romanzo più tipico di Pirandello, quello in cui meglio si manifesta il nucleo fondamentale di quel particolare sentimento della vita e della società che sta alla base di tutta la sua grande opera teatrale. Vitangelo Moscarda si convince improvvisamente che l'uomo non è "uno", ma "centomila"; vale a dire possiede tante diverse personalità quante gli altri gliene attribuiscono. Solamente chi compie questa scoperta diventa in realtà "nessuno", almeno per se stesso, in quanto gli rimane la possibilità di osservare come lui appare agli altri, cioè le sue centomila differenti personalità. Su questo ragionamento il tranquillo Gengé decide di sconvolgere la sua vita.
Cipì / Mario Lodi e i suoi ragazzi
San Dorligo della Valle : Einaudi Ragazzi, c1992
Abstract: Al di là delle finestre della loro classe, i ragazzi di una piccola scuola di campagna hanno scoperto e annotato via via gli aspetti che per tanta parte avvicinano le fasi della vita animale all'esistenza degli uomini. Protagonisti del racconto sono, con Cipí e la sua compagna Passerí, un gatto, una margherita-poeta, tanti altri passeri e tante farfalle; e soprattutto il sole, le nuvole, la pioggia, insomma tutta la natura con l'eterno ciclo delle stagioni. Età di lettura: da 7 anni.
Milano : Cortina, 1992
Individuo gruppo organizzazione
Il miracolo della presenza mentale : un manuale di meditazione / Thich Nhat Hanh
Roma : Ubaldini, \1992!
Civilta dell'Oriente
2. ed.
Trento : Centro studi Erickson, 1992
Guide per l'educazione speciale
L' oracolo / Valerio Massimo Manfredi
Milano : Oscar Mondadori, c1992
Bestsellers ; 261
Abstract: Atene, 1973: mentre scoppia la rivoluzione studentesca di Piazza del Politecnico, un eminente archeologo muore misteriosamente dopo aver trovato il vaso d'oro del mitico indovino Tiresia. Dieci anni più tardi la Grecia è sconvolta dal susseguirsi di misteriosi quanto efferati omicidi. Riti annunciati da oscure profezie che sembrano giunte a compiersi. Che cosa lega quei fatti ai moti studenteschi del '73? E come interpretare il segreto del vaso di Tiresia? Lo scopriremo solo alla fine di questo romanzo imprevedibile in cui, tra passato leggendario e crudo presente, si riannodano i fili di una millenaria avventura.