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Commenti alla missione 4: un libro ambientato in uno o al massimo due edifici

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Utente 18230
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Re: Commenti alla missione 4: un libro ambientato in uno o al massimo due edifici

Ho letto "La verità del serpente" di Gianni Farinetti. Si tratta di un giallo ambientato a Venezia in una magnifica villa del Lido, dove si riuniscono i personaggi del libro, e in piccolissima parte anche un'altra casa alla Giudecca. E' un classico svolgimento alla "Farinetti", dove nella prima metà del romanzo si assiste alll'assestamento dei personaggi nell'ambiente, dove piano piano si vanno creando tensioni fino alla creazione dell'atmosfera giusta per la maturazione del delitto, che nei libri di questo autore avviene sempre a metà volume. Bellissima l'atmosfera e l'ambientazione, anche se forse troppo descrittiva in alcune parti. Inoltre ci sono vari brani che mi sono parsi futili e totalmente estranei allo svolgimento della trama, come se trasparisse un certo autocompiacimento dell'autore nel trattare alcuni temi che, pur non essendo essenziali ai fini del giallo, devono per forza di cosa essere propagandati al lettore. Questo rende spesso i personaggi, che dovrebbero risultarci simpatici e con i quali dovremmo familiarizzare, a tratti antipatici e fastidiosi.

Re: Commenti alla missione 4: un libro ambientato in uno o al massimo due edifici

"E la sposa chiuse la porta" di Ronit Matalon
Marghi non vuole più sposarsi e da una porta chiusa si dipana una vicenda che nulla ha di "normale". Finale aperto? Forse...

Commenti alla missione 4: un libro ambientato in uno o al massimo due edifici (+ sfida estiva 30: un libro in cui si parla di una festa)

"Il compleanno" di Harold Pinter.
Certo, un'opera teatrale è più facile che sia ambientata in un solo edificio, quindi la scelta può essere poco originale. Ma poiché anche questa doveva valere per due sfide, ci si può passare sopra. Anche perché ci sono parecchi copioni che si svolgono all'aperto, o comunque in diversi ambienti. In questo testo c'è una festa, una festa di compleanno, ma naturalmente, trattandosi di Pinter, non ci si può aspettare una festa canonica. Anzi, l'ipotetico festeggiato nega che sia il suo compleanno, e non ha nessuna voglia di celebrare. I rapporti tra i personaggi restano ambigui, non ben definiti e poco chiari fino alla fine, lasciando spazio a diverse ipotesi. Ma questo secondo me è tutt'altro che un limite.
https://webopac.csbno.net/opac/detail/view/csbno:catalog:8869

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