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Roma : Fazi, 2010
Abstract: Tyler Caskey è una presenza insolita per la comunità di West Annett. E giovane e i suoi sermoni sono brillanti, frutto di una preparazione e di una sensibilità fuori dal comune. Ed è diverso dalle precedenti guide spirituali che i fedeli hanno conosciuto perché ha carisma, e una moglie di grande bellezza e sensualità accanto. Quasi uno schiaffo di vitalità per tutta la cittadina. Eppure un giorno tutto può cambiare, l'attrazione trasformarsi in sospetto e maldicenza. La giovane signora Caskey muore. Una morte che travolgerà il marito e le loro bambine in modo irreversibile. La figlia maggiore, Katherine, di appena cinque anni, smette di parlare chiudendosi in un silenzio impenetrabile; Tyler non trova più le parole adatte in chiesa, né alcuna misericordia per chi si rivela ottuso, arido, distante. Cosa resta, quindi, del conforto religioso? Poco o niente, se di fronte alla fragilità di un lutto che si apre come una voragine, nessuno riesce a compenetrarsi nel dolore altrui, se le meschinità di un quotidiano prosciugato di ogni calore si moltiplicano tra le mille illazioni che corrono lungo i fili del telefono propagando sciocche storie di adulterio o di malattia mentale. E vero, sono i conformisti anni Cinquanta, e West Annett è nel Maine, una terra di antichi pionieri rigidamente protestanti. Ma Resta con me si dilata oltre ogni confine e ci conduce nelle pieghe più oscure dei rapporti affettivi, lì dove ogni perdita può rivoluzionare una vita. Scendere, per risalire più in alto: questa è Elizabeth Strout, nella sua scrittura puntuale, nei chiaroscuri emozionali, e in quello sguardo sul mondo nel quale dilaga ancora, inaspettata e dunque più preziosa, l'eco di un'imperscrutabile salvezza.
22 marzo 2017 alle 11:35
Dopo aver letto il più famoso "Olive Kitteridge" ho approfondito la conoscenza della Strout con questa opera e con il più recente "Mi chiamo Lucy Barton". "Resta con me" è scritto nella forma tradizionale di romanzo, a differenza di "Olive" che è un insieme di capitoli sotto forma di racconti. L'ambientazione geografica, culturale e sociale è la stessa; la Strout mostra la stessa grande capacità di analisi psicologica e dei comportamenti sociali dei suoi personaggi, ed anche, in questa opera, una profonda conoscenza della Bibbia, di cui ricorrono continuamente, in modo assolutamente non banale, le citazioni. Se avete apprezzato "Olive" non lasciatevi sfuggire questo romanzo!
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