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Solitudine bianca
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Messner, Reinhold

Solitudine bianca

Torino : Priuli

Abstract: Nel 1970 Reinhold Messner compie un'impresa storica: la salita del Nanga Parbat. Oltre al successo, però, conosce anche la sua più grossa sconfitta e il suo più grande dramma: suo fratello Günther muore tragicamente sotto una slavina (e saranno trent'anni di critiche, dubbi e attacchi, perché solo nella primavera del 2001, grazie al test del DNA, si potrà constatare che l' incidente a Günther è effettivamente avvenuto alla base della parete, dopo la traversata compiuta insieme, come Reinhold ha sempre sostenuto). Da allora Messner è tornato più volte sulla "Montagna nuda", finché nel 1978, proprio lì, riesce nel più audace progetto della sua carriera: il raggiungimento della vetta in solitaria. In nessun altro luogo per lui si intrecciano così strettamente trionfo e tragedia come sul Nanga Parbat.

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La parola "solitudine" è riferita solo alla sua salita in solitaria. Niente di filosofico.

Spesso pieno di polemiche e discussioni: Messner ha voluto anche togliersi dei sassOloni dalla scarpa, ma al lettore appassionato di montagna e non di "burocrazia_della_montagna" non interessano granchè.
Nel complesso un bel libro, visto che è stato il primo che ho letto di Messner (e anche di alpinismo estremo) e mi ha spinto a prenderne altri, sia di Messner che -in generale- di alpinismo estremo.

Ho apprezzato anche il suo parlare della sua travagliata vita sentimentale in relazione a questa passione.

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