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La favolosa (doppia) vita di Isabel Bookbinder
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McQueen, Holly

La favolosa (doppia) vita di Isabel Bookbinder

[Milano] : Sperling & Kupfer, 2008

Abstract: A ventisette anni Isabel Bookbinder decide di ribaltare la sua vita. Come? Facile. Scriverà un bestsetter che la farà diventare ricca e famosa. Abbandonerà un lavoro frustrante, le amiche la guarderanno con invidia, mollerà il fidanzato impresentabile, frequenterà solo gente glamour. Intanto però bisogna incominciare. E allora Isabel trasforma il proprio look e si atteggia a diva della letteratura, anche se ancora non ha scritto neppure una riga. Quando poi una celebre autrice la assumerà come propria assistente personale, inizierà una esilarante commedia degli equivoci, che trascinerà Isabel al centro del jet set londinese, con situazioni al limite del surreale.

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Utente 46
224 posts

Al bando l'idea dello scrittore intellettualoide o bohemien: nel XXI secolo darsi alla carriera delle lettere significa soprattutto ricercare quel quarto d'ora di celebrità che spetta a chiunque (Warhol docet...) e cercare di prolungarlo il più possibile. Come? Naturalmente, investendo su di sè, migliorando innanzitutto la propria immagine a colpi di spazzola e a suon di quattrini spesi nell'acquisto di abiti, pochette e taccuini (autentiche fonti di ispirazione...). Senza dimenticare l'importanza della "visualizzazione creativa", ovvero fantasticare di sè all'apice del successo. Ecco: la protagonista di questo romanzo vive in questo modo l'essere una scrittrice di "tromb-sellers" (sic). E scrittrice di che cosa? Naturalmente, di niente. Ma nessuno lo sa. E forse neppure lei riesce a crederci fino in fondo: a furia di visualizzare il proprio successo, finisce per ingannare persino se stessa.Il romanzo è leggero e divertente, a tratti surreale, ma ricorda davvero troppo le situazioni della saga della Kinsella: "I love shopping". E si sa, gli epigoni finiscono per copiare chi stimano, ma questo non basta a farne degli Scrittori. Con la S maiuscola. Di quanti, cioè, conoscono il fascino della parola e traducono in alfabeto storie ed emozioni. Ed è questo che manca alla Mc Queen per dirsi davvero "arrivata" nonostante la pubblicazione di questo romanzo.

Utente 88
56 posts

Concordo: il libro è carino, una lettura "da ombrellone", molto divertente e scorrevole. Ma la protagonista ricorda troppo Rebecca di "I love shopping", a tratti mi sembrava davvero di leggere un nuovo episodio della saga di S. Kinsella. Decisamente poco originale.

Utente 96
44 posts

Concordo con quanto detto dalle altre lettrici: non c'è comunque paragone con la serie I love shopping (Kinsella) che trovo veramente esilarante. In alcuni momenti mi ha anche annoiato

Utente 39646
30 posts

Questo libro è molto divertente e penso sia diverso dal modo di scrivere di Sophie Kinsella (ho letto tutti i suoi libri) anche perchè tutti i chick lit si somigliano! Vorrei far notare che il romanzo è sul mondo del lavoro e non sullo shopping in sè (anche se è vero che una certa dose di irresponsabilità, che ricorda Becky, è presente).
La protagonista vorrebbe diventare una scrittrice di successo e sogna i party, gli show televisivi, ma si dimentica completamente che per diventare una scrittrice di successo serve un libro! Chi di noi non ha mai sognato una cosa, ma di non aver mai fatto nulla per attuarla? La sua irresponsabilità, però, smaschererà una frode letteraria.
Da una parte questo libro ribadisce l'impegno che bisogna mettere sul lavoro, dall'altro però condanna la completa dipendenza da esso.

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