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Torino : Einaudi, c2007
Abstract: Da quattro mesi i marciapiedi di Parigi riservano una sorpresa apparentemente innocua: grandi cerchi blu tracciati con il gesso, e al centro una serie di oggetti stravaganti: un trombone, una pinzetta, un vasetto di yogurt, una candela... I giornalisti indagano per sfamare l'interesse dei lettori e gli psicologi si dividono tra chi grida al maniaco, e chi ipotizza la burla. Adamsberg, però, non trova nulla di divertente nell'escalation dei cerchi: la sua fine psicologia di conoscitore del male gli lascia intuire che dietro l'apparente stramberia si nasconde qualcosa di morboso. E ben presto i fatti gli danno ragione: un'altra alba e un altro cerchio su un marciapiede, ma stavolta, al centro esatto, un corpo di donna. Parte così una corsa contro il tempo per fermare un assassino del quale si ignora letteralmente tutto.
12 settembre 2008 alle 22:33
è il primo libro che leggo della tanto nominata Vargas, non mi è piaciuto per niente, dialoghi tra i personaggi incomprensibili, trama incosistente, in pratica molto noioso. Proverò fra qualche tempo a leggere un'altro libro dell'autrice, sperando di dovermi ricredere.Daniela
19 febbraio 2011 alle 08:04
Certamente uno dei migliori racconti della Vargas dove, in uno scenario quasi inesistente, vengono messe a nudo le personalità dei personaggi e dove i più piccoli ed insignificanti indizi vengono magistralmente elaborati dal comissario Adamsberg alla scoperta di un piano diabolico.La ricompensa finale non poteva mancare: due ore con l'adorata Camille, in treno tra Parigi e Lille.
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