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Milano : Feltrinelli, 2012
Abstract: 3 agosto 2010. Tornata a casa dopo il funerale del padre, Lison si vede consegnare un pacco, un regalo post mortem del defunto genitore: è un curioso diario del corpo che lui ha tenuto dall'età di dodici anni fino agli ultimi giorni della sua vita. Al centro di queste pagine regna, con tutta la sua fisicità, il corpo dell'io narrante che ci accompagna nel mondo, facendocelo scoprire attraverso i sensi: la voce stridula della madre anaffettiva, l'odore dell'amata tata Violette, il sapore del caffè di cicoria degli anni di guerra, il profumo asprigno della merenda povera a base di pane e mosto d'uva. Giorno dopo giorno, con poche righe asciutte o ampie frasi a coprire svariate pagine, il narratore ci racconta un viaggio straordinario, il viaggio di una vita, con tutte le sue strepitose scoperte, con le sue grandezze e le sue miserie: orgasmi potenti come eruzioni vulcaniche e dolori brucianti, muscoli felici per una lunga camminata attraverso Parigi e denti che fanno male, evacuazioni difficili e meravigliose avventure del sonno. Con la curiosità e la tenerezza del suo sguardo attento, con l'amore pudico con cui sempre osserva gli uomini, Pennac trova qui le parole giuste per raccontare la sola storia che ci fa davvero tutti uguali: grandiose e vulnerabili creature umane.
5 dicembre 2012 alle 21:50
Divertente, davvero spassoso!
Una lettura lieve, simpatica , empatica, gioiosa, ricca di spunti e riflessioni e tanto altro!!
Assolutamente da leggere!!!!!!
1 gennaio 2014 alle 19:43
Pennac unisce a una scrittura impeccabile (e ringraziamo la bravissima traduttrice) un racconto, anzi un diario originale, ironico, profondo e a tratti esilarante. Ogni pagina riserva una nuova osservazione tanto azzeccata quanto vibrante su un corpo in evoluzione che diventa per una volta protagonista della scena. Una lettura imperdibile.
10 gennaio 2016 alle 18:07
Finto diario autobiografico(?) di un ipocondriaco, con gravi problemi psicologici di identificazione dell'io: la prima volta che il protagonista si è guardato in uno specchio ha visto non l'immagine del suo volto, ma quella del suo corpo. Storia di un corpo del tutto avulsa dagli avvenimenti storici. Nel prezioso indice analitico si possono contare ( trascurando i paragrafi dedicati ad aspetti anatomici ) le citazioni di una sessantina di malattie o loro sintomi e quelle di una ventina di manifestazioni sessuali di vario tipo. I lettori appassionati possono perciò tenere l'opera in biblioteca di fianco alla garzantina della medicina. Perdibile.
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