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Una ragazza da Tiffany
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Vreeland, Susan

Una ragazza da Tiffany

Vicenza : Neri Pozza, 2010

Abstract: Nel 1892, a Manhattan, un?elaborata insegna in bronzo fa bella mostra di sé. Tiffany Glass. Tiffany Glass & Decorating Company declama la scritta che campeggia sopra una solida porta di vetro molato. Oltre quella porta, si schiude un grande salone con enormi vetrate appese al soffitto e imponenti mosaici poggiati alle pareti. E poi vasi dalle linee morbide, pendole, candelabri Art Nouveau, lampade con paralumi di vetro soffiato in mille splendidi colori. È il regno di Louis Comfort Tiffany, pittore di quadri orientalisti raffiguranti minareti, moschee e beduini, secondo il gusto del tempo. Gardenia all’occhiello, baffi fluenti, Louis Comfort Tiffany ha creato il suo atelier coltivando un progetto ambizioso: estendere la sua idea dell’arte come «bellezza che non ha bisogno di spiegazioni perché basta a se stessa» alla decorazione del vetro. La Tiffany Glass & Decorating Company è, tuttavia, anche il regno delle Tiffany girls, le ragazze di Tiffany, come sono chiamate a Manhattan le donne che l’artista ha riunito attorno a sé. Ogni giorno Louis le esorta ad abituarsi a riconoscere la bellezza in ogni momento, a «cogliere la grazia di una forma, l’eccitazione di un colore». Radunate nel laboratorio al quinto piano, le ragazze, però, non hanno bisogno di soverchie esortazioni per tagliare il vetro con estro, e disegnare e dipingere alacremente. Vi è Wilhelmina, impertinente diciassettenne dall’alta statura, Mary diciottenne dai capelli rossi, Cornelia, riservata e taciturna, Agnes, l’altera, la prima donna cui Tiffany ha accordato l’onore di dipingere i soggetti delle sue vetrate. E, infine, Clara Wolcott Driscoll. Giovane vedova in un laboratorio dove vige la regola, imposta dal padre di Louis, di impiegare solo fanciulle non maritate, Clara è l’artefice autentica delle creazioni Tiffany. È lei, infatti, a ideare quegli oggetti meravigliosi, i paralumi di vetro soffiato, decorati con uno stile che sembra celebrare la gioia e il mistero di un secolo che deve ancora iniziare. Una ragazza da Tiffany è, soprattutto, la sua storia. Una storia in cui Susan Vreeland non celebra soltanto un talento misconosciuto, ma illumina anche gli slanci, i desideri e le ambizioni di una giovane donna nella metropoli americana pronta a tuffarsi nella grande avventura del Novecento.

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Utente 46
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La storia della protagonista, quella Clara Driscoll a cui oggi si attribuisce l'invenzione delle meravigliose lampade Tiffany, è di per sè appassionante e ricca di spunti davvero romanzeschi. Eppure, pagina dopo pagina, si viene catturati dalle descrizioni del lavoro artistico, della magia creatrice che si unisce alla passione vera, autentica, struggente per il Bello e la Natura. Arte per l'arte, ad ogni costo (e talvolta il tributo sarà davvero alto). Susan Vreeland riesce ancora una volta a restituire immagini con le parole: non è cosa da poco...

Utente 41996
13 posts

Mi è piaciuto davvero tanto. Periodo dell’art nouveau, la creatività, i colori. Una descrizione di New York in quel periodo con tutti gli immigrati. Questa donna, mitica che ci fa vivere la condizione della donna lavoratrice. Susan vreeland (già letto il suo “la vita moderna” incentrato su auguste renoir) riesce davvero a coinvolgere.

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