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Roma : Newton Compton, 2010
Abstract: "Vi è un uomo che impera sul mare che bagna le coste delle isole malesi, un uomo che è il flagello dei naviganti, che fa tremare le popolazioni, e il cui nome suona come una campana funebre." È Sandokan, la Tigre della Malesia, il più popolare dei personaggi scaturiti dalla fantasia di Salgari. Con questo ritratto nasce una leggenda, celebrata in tante trasposizioni cinematografiche e televisive: chi non ricorda Kabir Bedi nei panni di Sandokan e Philippe Leroy in quelli del fidato Yanez? Dalla mitica Mompracem, Sandokan principe del Borneo spodestato dall'espansionismo britannico, parte per le sue scorribande contro le odiate forze inglesi, affiancato da un manipolo di temibili pirati.
20 febbraio 2023 alle 16:19
I ricordi lasciamoli chiusi nella memoria
È da quando ero ragazzo che non leggevo più Salgari. Riprendendolo in mano, ho avuto due brividi. Il primo, per il ricordo di quando mi immergevo con totale dedizione e stupore nelle avventure di Sandokan e Yanez. Il secondo, per lo spavento di fronte ad un libro così falso e irreale. Falso per i gesti e le parole dei personaggi (soprattutto Sandokan e Marianna), così epici eroici buonisti da risultare stucchevoli. Irreale per la trama generale del libro che non riesco a trovare credibile: un famoso pirata che, pur di avere la sua donna, non esita a far ammazzare tutti i suoi uomini, e questi felici di morire per una causa del genere. Eppure, nonostante tutto, riesce a non essere una pessima lettura. Sarà per le scene di avventura genuina che costellano il romanzo. Sarà per la lotta animalesca per il puro predominio. Sarà per una scrittura scarna ma pur sempre migliore di tanta letteratura attuale. O forse sarà per il mito di Sandokan che ormai si è depositato in fondo al cuore e che niente riuscirà più a smuoverlo.
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