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Copertina
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McCarthy, Cormac

Guardiano del frutteto

Torino : Einaudi, c2002

Abstract: Tre uomini (il vecchio Zio Ather, il giovane Sylder che contrabbanda liquori e il ragazzino John), sono i protagonisti di una vicenda che ruota attorno a un cadavere, quello del padre di John, ucciso da Sylder e vegliato da Ather in un orto fra le montagne del Tennessee. Ma in un'agghiacciante commedia degli errori nessuno dei tre ha davvero compreso l'identità dell'altro. Il romanzo, primo dell'autore, ricorre a una lingua volutamente arcaica.

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Al suo romanzo d'esordio, McCarthy racconta la storia di un luogo, una valletta del Tennessee, attraverso le vicende di tre personaggi: un ragazzo in cerca dell'assassino di suo padre; un contrabbandiere di whiskey; e un vecchio solitario. Uomini e luoghi che si scontrano con l'arrivo della modernità, con esito facilmente prevedibile. E appunto la forza del libro sta nel ricreare l'atmosfera di un'epoca semi-leggendaria ormai al tramonto, più che nelle vicende dei personaggi in sé e per sé. La narrazione è infatti punteggiata da flashback (in corsivo nel testo), che, uniti alle frequenti digressioni paesaggistiche e a paragrafi in cui il soggetto deve essere dedotto dal contesto, spezzano il ritmo del racconto, e rendono la lettura piuttosto opaca, ripetitiva e faticosa (per dire, sembra che ogni dieci pagine qualcuno finisca a mollo nell'acqua). Bisogna attendere il suo secondo libro, Il buio fuori, per riconoscere lo stile che comunemente si associa all’autore. Consiglio dunque Il guardiano del frutteto solo a chi voglia completare la bibliografia di McCarthy. 3/5

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