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404 p. ; 23 cm : Garzanti, 1978
11 agosto 2021 alle 10:57
Il titolo del libro e' perfetto. Pier Paolo Pasolini e' stato perseguitato. Perche' comunista ma soprattutto perche' omosessuale. Sappiamo che tutti i processi che ha subito e' stato, pero' assolto. In primo o secondo grado. Hanno fatto bene gli autori a pubblicare quasi subito (solo due anni) dopo la sua morte, documenti, testimonianze, fotografie e tutto cio' che il libro contiene. Non mi piace il pezzo scritto da Gianni Scalia. Non mi pare che Pier Paolo Pasolini sia stato crudele, mentre mi sembra molto contorto il modo di esprimersi di questo signore. Mi piace molto il post-scriptum scritto da Livio Garzanti. Ha dimostrato coraggio nel pubblicare il libro. Come ha vissuto coraggiosamente il suo amico Pier Paolo. Un coraggio diverso da quello del fratello Guido che ha voluto unirsi ai partigiani della brigata Osoppo uccisi dai partigiani della brigata Garibaldi. Quello che non capisco del comunista PASOLINI e' il motivo per cui non abbia considerato l'idea di unirsi al altri compagni che non fossero del P.C.I. Penso ai compagni del Manifesto. Alcuni, come lui, sono stati espulsi. Altri se ne sono andati. Erano comunque comunisti. Certo, secondo me, lui era soprattutto un artista. Non un politico. Hanno ucciso il suo corpo ma le sue opere (quelle che "morali" e quelle "immorali") rimarranno per sempre.
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