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Milano : Ponte alle grazie, 2020
Abstract: «Siamo sempre più numerosi, nel corso delle nostre vite moderne, a cambiare radicalmente traiettoria. Molto spesso è per lanciarsi in un'attività artigianale». Dopo aver studiato Filosofia e Diritto, l'autore di questo libro sceglie di diventare carpentiere. Un mestiere che «procura quella sensazione unica, essenziale, dei volumi che vanno prendendo forma sotto il cielo», restituendo a chi lo pratica «una vita solida alla quale ci si aggrappa». Quella che ci racconta è una storia di formazione dove il maestro è il legno e si impara a «pensare con le mani», e protagonisti sono i profumi delle essenze, l'inclinazione del braccio nell'atto di un taglio, il prolungamento di sé negli strumenti del mestiere, la condivisione silenziosa di spazi e gesti con gli altri artigiani... ma anche l'errore, la fatica, le vertigini, la paura. Se i margini della realtà si allentano diventando inafferrabili, se il tempo accelera al punto da non offrirci più un appiglio, la vita può ritrovare un senso riagganciandosi alla concretezza del saper fare, al gusto del risultato a regola d'arte, alla condivisione di una conoscenza tramandata ma costantemente in evoluzione perché passa dai gesti, dal corpo, dai ritmi di ciascuno. Arricchito da questa esperienza, dopo dieci anni a costruire e riparare tetti, Arthur Lochmann è tornato all'università, e ora alterna la professione di carpentiere a quella di traduttore. Immergendoci in queste pagine, da cui traspaiono con la stessa limpidezza passione per il mestiere e talento di scrittore, ci pare di essere anche noi lassù, sui tetti di un castello, dentro un campanile o sulle coperture di un edificio degli anni Cinquanta, tra i membri di un'antica e stimata confraternita di artigiani.
4 maggio 2021 alle 11:20
"La lezione del legno. Il lavoro manuale e l'etica del fare" è una riflessione filosofico-esistenziale sul lavoro di carpentiere.
L'Autore, Arthur Lochmann ha studiato Filosofia e Diritto, poi ha deciso di intraprendere il lavoro di carpentiere. In questo libro racconta la sue esperienza di carpentiere e le sue riflessioni su questa professione e sul materiale, il legno, che usa quotidianamente.
Egli è riuscito a integrare perfettamente la sua biografia (che è unica e individuale) con una riflessione più ampia sul significato di una professione e dei materiali che vengono usati (che è un'esperienza comune e collettiva). Direi che è una sorta di romanzo esistenzialista, dove romanzo non significa una storia inventata ma la propria storia raccontata per significati. La scrittura è fluida e si arriva alla fine velocemente.
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