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Milano : Mondadori, 2009
Abstract: "I'll trade all my tomorrows for a single yesterday: cambierei tutti i miei domani per un solo ieri, come canta Janis Joplin." È forse proprio questo il tempo che vorrei. Lorenzo non sa amare, o semplicemente non sa dimostrarlo. Per questo motivo si trova di fronte a due amori difficili da riconquistare, da ricostruire: con un padre che forse non c'è mai stato e con una lei che se n'è andata. Forse diventare grandi significa imparare ad amare e a perdonare, fare un lungo viaggio alla ricerca del tempo che abbiamo perso e che non abbiamo più. È il percorso che compie Lorenzo, un viaggio alla ricerca di se stesso e dei suoi sentimenti, quelli più autentici, quelli più profondi. Il nuovo libro di Fabio Volo è anche il più sentito, il più vero, e la forza di questa sincerità viene fuori in ogni pagina. Ci si ritrova spesso a ridere in momenti di travolgente ironia. Ma soprattutto ci si ritrova emozionati, magari commossi, e stupiti di quanto la vita di Lorenzo assomigli a quella di ciascuno di noi.
29 gennaio 2010 alle 12:39
Un libro dai sentimenti autentici e soprattutto attuali. Protagonista è il passato (di Lorenzo) che non passa mai del tutto, è legato in maniera imprescindibile ad ogni sua azione presente, condizionando quella futura. Lorenzo: bambino, ragazzo poi uomo aggrappato alla figura del padre che solo all'ultimo riesce a recuperare e costruire con lui un vero rapporto. Lorenzo: un ragazzo troppo acerbo per capire il valore di una vera unione con lei, la donna che una volta persa capirà essere l'unico grande amore della sua vita.
Le descrizioni erotiche, quasi pornografiche raccontano uno spaccato di vita reale di una persona che ha rapporti carnali. La nostra vita è fatta anche di questo ....
Finale a sorpresa.
20 aprile 2010 alle 14:26
Molto bello, Fabio Volo riesce a far emozionare il lettore.
30 giugno 2010 alle 15:53
Questo è il libro di Fabio Volo che mi è piaciuto meno. Scritto sempre in maniera molto scorrevole, a tratti riesce a farti ridere, molte volte ti fa pensare, ma l'ho trovato "inconcludente", il termine non è proprio azzeccato ma non me ne vengono di migliori.
Mi è un po' scaduto. Spero si riprenda nei prossimi libri.
1 luglio 2010 alle 14:06
Non ho parole... non solo gli pubblicano i libri, a 'sto qua, ma qualcuno li legge, e li apprezza, pure! I wanna be english, please! Al muro!!!!!
2 luglio 2011 alle 14:57
E' il primo libro di Volo che leggo ed è stata una piacevole sorpresa. E' buono il soggetto e si legge velocemente.
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