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Milano : Mondadori, 2009
Abstract: Il "Simbolo perduto" inizia con un antico rituale, un territorio misterioso e, naturalmente, un segreto. Ancora una volta, il brillante professore di Harvard, il dottor Robert Langdon, si ritrova in una situazione difficile che necessita di tutte le sue profonde conoscenze di simbologia e delle sue superiori capacità di risolvere gli enigmi.
18 dicembre 2009 alle 14:51
Lettura interessante ed avvolgente nella prima metà del libro.... poco brillante il finale.....
25 gennaio 2010 alle 13:16
Il Simbolo Perduto è una copia davvero brutta del bellissimo Codice Da Vinci. Praticamente un remake con poca fantasia. La vera novità è la "costruzione" del libro : Dan Brown stavolta ha spacciato per libro una sceneggiatura cinematografica. Per alcuni personaggi non c è nemmeno la possibilità di sbagliare se vuoi indovinare chi sarà l'attore !! Ne provo uno : Warren Bellamy = Morgan Freeman.
I complimenti ? Per gli incassi !!
26 febbraio 2010 alle 10:27
Lo stile avvincente di Dan Brown, non si smentisce, tiene il lettore col fiato sospeso capitolo per capitolo, e questo credo sia il suo più grande pregio. confermo però che questo avviene per 3/4 di libro, perché il finale non soddisfa in pieno, poteva essere svolto meglio, non convince. l'intreccio poi è sempre lo stesso, sempre lo stesso schema che si ripete in ogni libro.Consiglio la lettura? Sì, comunque sì perché è scorrevole, ricca di suspance, scritta abbastanza bene e non particolarmente impegnativa (è vero, è molto cinematografico).
15 marzo 2010 alle 16:51
non male, incalzante e avvincente, anche se l'autore poteva dimezzare le pagine!!
1 maggio 2010 alle 17:36
La costruzione del romanzo è la stessa dei precedenti:
la corsa contro il tempo, il percorso, il malvagio...........
molto molto molto inferiore ai precedenti.
4 maggio 2010 alle 17:39
L'impressione è che l'autore abbia voluto sfruttare la scia del successo dei romanzi precedenti, perdendo così di originalità ed ingrossando il romanzo di troppe pagine non significative specialmente dalla metà in poi.
Interessante comunque la ricerca di elementi "sbalorditivi" come il "quadrato magico" contenuto all'interno di "MelencoliaI" di Albrecht Durer.
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