A pochi mesi dalla sua morte, Tiziano Terzani chiama nel suo "rifugio" all'Orsigna il figlio Folco per ripercorrere insieme a lui le tappe salienti della sua vita. Si tratta di un testamento spirituale, insomma, nel corso del quale Terzani ripercorre a ritroso la storia della sua famiglia, gli anni della sua formazione, il lavoro all'Olivetti, la sua carriera giornalistica, il suo amore per l'Asia e la disillusione verso la politica... In questo libro, colpisce la lucidità di un uomo che sembra davvero aver lasciato il mondo, ma che nonostante questo continua a rimanerne legato nei ricordi... L'impressione che ne ho tratto è che Terzani ha cercato più di ogni altro di capire l'Oriente pur rimanendo sempre figlio dell'Illuminismo occidentale. Tra le pagine c'è più della storia di un uomo... c'è la storia di un'epoca, dei suoi conflitti, delle sue speranze e delle sue sconfitte. E dietro a questo grande uomo, ca va sans dire, c'è lei, la "grande donna" che lo ha saputo seguire rimanendo sempre un passo indietro. O uno avanti, dipende dalla prospettiva dalla quale si guarda la Storia. Con la S maiuscola!