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Firenze [etc.] : Bompiani, 2018
Abstract: C'è stato un tempo in cui non esistevano le boutique di prêt-à-porter e tantomeno le grandi catene di moda a basso prezzo, e ogni famiglia che ne avesse la possibilità faceva cucire abiti e biancheria da una sarta: a lei era spesso dedicata una stanza della casa, nella quale si prendevano misure, si imbastivano orli, si disegnavano modelli ma soprattutto - nel silenzio del cucito - si sussurravano segreti e speranze. A narrarci la storia di questo romanzo è proprio una sartina a giornata nata a fine Ottocento, una ragazza di umilissime origini che apprende da sola a leggere e ama le opere di Puccini ma più di tutto sogna di avere una macchina da cucire: prodigiosa invenzione capace di garantire l'autonomia economica a chi la possiede, lucente simbolo di progresso e libertà. Cucendo, la sartina ascolta le storie di chi la circonda e impara a conoscere donne molto diverse: la marchesina Ester, che va a cavallo e studia la meccanica e il greco antico; miss Lily Rose, giornalista americana che nel corsetto nasconde segreti; le sorelle Provera con i loro scandalosi tessuti parigini; donna Licinia Delsorbo, centenaria decisa a tutto per difendere la purezza del suo sangue; Assuntina, la bimba selvatica... Pur in questa società rigidamente divisa per classe e censo, anche per la sartina giungerà il momento di uscire dall'ombra e farsi strada nel mondo, con la sola forza dell'intelligenza e delle sue sapienti mani. Bianca Pitzorno dà vita in queste pagine a una storia che ha il sapore dei feuilleton amati dalla sua protagonista, ma al tempo stesso è percorsa da uno sguardo modernissimo. Narrare della sartina di allora significa parlare delle donne di oggi e dei grandi sogni che per tutte dovrebbero diventare invece diritti: alla libertà, al lavoro, alla felicità
14 ottobre 2018 alle 08:26
Bianca Pitzorno ha fatto un lavoro che ricostruisce un tempo, uno stile di vita, figure che non esistono più. Un lavoro sulla memoria prezioso per chi non l'ha vissuto per poterlo capire e non dimenticarlo. La memoria di quello che eravamo. Senza questo libro la mia stessa memoria sarebbe più povera.
26 settembre 2019 alle 14:58
Romanzo che ti trasporta nelle storie del passato, in un'epoca in cui non c'erano le grandi catene di abbigliamento. In questo libro viene sottolineato il divario abissale tra ricchi e poveri.
Libro che ti coinvolge tra stoffe e aghi.
Unica pecca: la storia d'amore, per come viene raccontata, appare molto "forzata"...ma forse perché giudicata come secondaria rispetto al resto del racconto.
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