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Il teatro di Sabbath
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Roth, Philip

Il teatro di Sabbath

MILANO : MONDADORI, 1996

Abstract: Un instancabile provocatore, un libertino senza pace, immorale, furioso, eccessivo: è Mickey Sabbath, protagonista di questo romanzo. Sull'onda della morte della sua amante, uno spirito libero soprattutto sessualmente, Sabbath si racconta. Ex burattinaio, ha da poco superato la sessantina ed è ossessionato dai fantasmi del passato: la madre, il fratello morto in guerra, la giovane moglie misteriosamente scomparsa, l'amante... Il suo è il viaggio a ritroso di un sopravvissuto, uno che conosce una quantità di fatti, eventi, persone e li ricorda tutti con precisione, ridandogli vita in un suo nero teatrino.

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Utente 9105
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Considero Philip Roth un grande scrittore, senz'altro meritevole, più di qualche suo famoso connazionale, del premio Nobel. Ho chiesto in prestito "Sabbath" dopo averne letto recensioni estremamente positive, che lo presentavano come uno dei capolavori di Roth, ma non sono andato oltre una cinquantina di pagine. Mi sembra che Roth vi abbia assemblato, con lo stile un po' involuto delle sue opere meno riuscite, un mero campionario di ossessioni e situazioni erotiche, tanto che Céline rischia di diventare uno scrittore per educande. Può essere che il libro migliori dopo le prime cinquanta pagine, ma non ho nessuna intenzione di scoprirlo.

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